All You Need Is Love
Da dove comincio.
Il concerto, sabato, è stato SPETTACOLARE (e se uso le maiuscole io...), e peggio per chi non è venuto. I Sons sono stati carichi dal primo secondo all'ultimo, spacconissimi, sono stati ritrascinati sul palco tre volte a furor di popolo, piovevano birra, persone e flash, nessuno è stato fermo un momento, fosse stato per me li avrei fatti continuare tutta notte.
Dopo il concerto l'Alma è ripartita a metter su dischi e nel giro di venti minuti, con una playlist grandiosa e me, Sara, i Sons, (Mojo)Davide e molti bicchieri in veste di trascinatori di folle (per quanto folla possa esser chiamata la gente che riempie il Taun) abbiamo aperto le danze e per tre ore senza sosta abbiamo trottato e saltellato di qua e di là tipo mosche ubriache.
Il concerto è stato spettacolare anche ieri sera.
Parentesi commossa: non ero mai stata a Bergamo alta, è un posto incredibile.
Insomma, dopo aver rifocillato svedesi e bergamaschi con pasta, polenta, salame e amenità varie (riportando la dignità del pizza everyday tour a livelli nutrizionalmente più consigliati) e affrontato agguerritissime sfide alla playstation (in cui sono riuscita a sgominare tutti grazie alla possenza della migliore arma mai inventata in un videogioco: il calamaro gigante) abbiamo assistito a un bis acustico del concerto, in cui ho deciso che avrò figli svedesi alti due metri che farò girare in cheap mondays a due anni. Questo è quanto. Datemi un aereo.
Cheers.