Un altro, grazie.

...o anche, "China is our new west!", detto con un sacco di entusiasmo.

26 giugno 2005

Ricetta del giorno: Ernia al forno in salsa di bile nera.

Prendete due grosse, gigantesche valigie rigide, anche di foggia diversa, uno zaino Invicta rosa salmone a fiorelloni dell'anno '96 di grande eleganza e discrezione, due grosse borse a tracolla modello Eastpak, una borsa per macchina fotografica dall'improbabile forma conico-trapezoidale, e una pratica borsa per computer, già piena e del peso di 300 kilogrammi, decagrammo più decagrammo meno.
Aprite tutte le suddette e disponetele, senza imburrare, sul pavimento, tentando di evitare che rimangano spazi liberi per spostarsi da una parte all'altra della stanza senza appendersi al lampadario e dondolarsi come il padre di famiglia nella pubblicità delle Gocciole.
A parte, sollevate con la sola forza bruta delle vostre braccia un armadio alto tre metri e fate in modo di rovesciarne il contenuto in un angolo della stanza; sopra al mucchio ottenuto gettante aleatoriamente libri, quaderni, sculture in plastilina prossime allo scioglimento, occhiali, altre borse, finti cappelli da poliziotto inglese, portagioie, il pupazzetto della golden snitch di Harry Potter, set per la manicure, varie ed eventuali.
A questo punto, versando poco alla volta e continuando a mescolare, incorporate alle valigie la sopracitata cinquantina di kilogrammi di abiti, scarpe e accessori. Inframmezzate di tanto in tanto con oggetti vari, carcando di immedesimarvi quanto possibile in un campione di tetris.
Quando il composto avrà raggiunto un volume sufficiente, circa di due metri per altezza per ognuno dei contenitori, potrete passare alla fase finale, detta anche del rimbalzo: cercate di chiudere una alla volta borse e valigie, dopodichè al primo previsto fallimento dell'operazione, con l'ausilio di una scaletta pieghevole salite su ciascun cumulo e iniziate a saltare. Noterete come poco a poco il tutto si sgonfierà, permettendovi di fissare agevolmente le chiusure e i lucchetti del vostro bagaglio.
Adesso riapritelo: dal lato destro di quella valigia là spunta un angolo della vostra maglia preferita.
No, non potevo dirvelo prima: questo passaggio permette un'ultima ossigenazione del composto, atta a un risultato finale migliore.
Prendete del nastro adesivo, attaccate un'enorme etichetta a una delle due valigie con il vostro indirizzo e ricoprite il tutto con un ulteriore strato di nastro.
Appoggiandovi di nuovo solo ai vostri muscoletti da giocatrice di briscola, trascinate pedibus calcantibus la suddetta, che ha solo due rotelle e quindi per metà deve essere sollevata, sino al più vicino ufficio postale. Tiratela in testa all'impiegato, consegnategli 70 euro, pregate che arrivi e tornatevene a casa.
Il resto del bagaglio, intanto, avrà lievitato il giusto.
Fra tre giorni tutto sarà pronto per caricarvi ogni cose sulle spalle e dirigervi all'aeroporto, lacrimare un po' e partire.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

col finale strappalacrime che manco via col vento....

6/27/2005 10:13:00 AM  
Blogger morphia_s_waltz said...

Lascia stare, che so già che passerò tutto domani sera e mercoledì mattina col moccolone...

6/27/2005 11:18:00 AM  

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