Un altro, grazie.

...o anche, "China is our new west!", detto con un sacco di entusiasmo.

25 novembre 2005

No. Uno che in una performance si versa addosso dello yogurt, si rompe delle uova in faccia, si rotola nella paglia e nei cereali e salta in mezzo alle mucche non fa arte contemporanea. Non mi sconvolge, mi sembra solo un coglione.
E neanche uno che costruisce dei muri alti quattro metri nella casa del custode del museo distruggendogli tutte le pastorelle di ceramica del mobiletto angolare.
E non tiriamo fuori la storia del pubblico medio.

L'unica cosa che ne risulta è che nell'arte contemporanea non c'è nessuno che cerchi qualcosa di nuovo da comunicare, ma solo sfortunati che la menano con i soliti concetti di cento anni fa sperando di trovare un metodo scioccante per farlo.
Grande ammirazione per come riescano a lobotomizzare gli addetti ai lavori lasciando a loro la fatica di trovare un senso che non c'è mai stato.